Personalizzare la scheda di allenamento
La MOBILITA’ ARTICOLARE
“È la capacità di una o di un insieme di articolazioni, di muoversi liberamente per tutto il proprio range di mobilità”.
“È la capacità di un soggetto di muovere una o più articolazioni con la massima escursione articolare possibile, senza alcun limite e senza dolore”.
Essa varia negli idividui per una molteplicità di fattori tra i quali:
- la struttura anatomica dell’articolazione
- la capacità e la velocità di decontrazione
- la capacità della struttura tendineo-legamentosa
- fattori familiari ereditari
- lo stato emotivo e di eccitazione dell’individuo
- lo stato di affaticamento muscolare
- il grado di riscaldamento motorio
- l’ora del giorno
D’altro canto un eccesso di flessibilità porta spesso ad instabilità lassità articolare.
Diventando più mobili in una particolare articolazione, i muscoli stabilizzatori offrono meno sostegno.
Una flessibilità eccessiva può diventare pericolosa alla stregua di un limitato range articolare.
In entrambi i casi aumenta il rischio di lesioni.
Generalmente individui molto forti e tonici possiedono una scarsa flessibilità e viceversa una grande flessibilità si accompagna spesso a scarso tono e forza.
L’allenamento ideale per un individuo che non ricerchi una particolare performance atletica prevede per me il mantenimento di un rapporto armonico tra forza e flessibilità attraverso una selezione di esercizi personalizzati imprescindibili dall’analisi dei range articolari.
Alcuni test come il Sit and Reach ci danno informazioni solo per quanto riguarda la flessibilità di base ma non entrano nello specifico dei singoli gruppi muscolari coinvolti.
Ogni test è specifico per un movimento particolare o per una articolazione.
D’altro canto per migliorare la flessibilità nei distretti accorciati, sarà opportuno togliere forza ed essi attraverso uno specifico programma di allungamento (trovo molto utile, tra le altre, la metodica PNF ) e andare a guadagnare successivamente forza e tono nel nuovo r.o.m. acquisito stabilizzandolo con un lavoro con sovraccarico.
In tal senso i lavori specifici per l’acquisizione della flessibilità nei distretti accorciati richiedono l’abbinamento di una corretta tecnica respiratoria che faciliti il detensionamento.