DIETA DELL’INDICE GLICEMICO
Nella dieta dell’indice glicemico le scelte nutrizionali si operano tenendo conto della specificità nutrizionale (caratteristiche fisico-chimiche) e della potenzialità degli alimenti d’indurre reazioni metaboliche in grado di prevenire l’aumento di peso, la comparsa del diabete e i fattori di rischio cardio-vascolare in base a criteri nutrizionali semplici:
- I glucidi sono scelti in funzione del loro Indice Glicemico (IG), perché un IG più basso produce un dimagrimento più significativo.
- I grassi sono scelti in base al criterio cardio-vascolare, dato che alcuni grassi riducono i fattori di rischio e contribuiscono addirittura a perdere peso.
In base all’IG si distinguono i cibi in rossi, gialli e verdi a seconda che siano da evitare, da consumare occasionalmente o da consumare senza porsi limiti.
Alimentarsi in tal modo mantiene stabili i livelli glicemici, per consentire al corpo di bruciare grasso, anziché di accumularlo. Come per molte altre diete, si possono mangiare verdure a piacere e assumere proteine magre sei volte al giorno, ovvero tonno, formaggio magro in fiocchi, manzo magro e uova.
Per quanto riguarda i carboidrati si tratta di assumere quelli a basso IG, come verdura, alcuni tipi di frutta , cibi che non siano stati sottoposti a lunghe lavorazioni e che non contengano ingredienti a loro volta elaborati in modo complesso. Questo approccio é decisamente più razionale rispetto alle semplici diete ipocaloriche e porta alla necessaria “conoscenza” dell’alimento da consumare , creando così una cultura alimentare di base per saper/poter gestire il proprio programma.
Mantenendo più stabile la glicemia di modo da non causare picchi nella produzione di insulina, non si producono di riflesso cali glicemici che aumentano il senso di fame.
Evitare queste oscillazioni significa prolungare il senso di sazietà. Non vengono eliminati nè i glucidi, nè i grassi, ma si raccomanda al contrario il consumo di entrambi in proporzioni normali.